Parco archeologico di Pompei
44 ettari, 1.500 edifici. I resti della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Il Parco Archeologico di Pompei, una ricca e fiorente città abitata agli antichi Romani, è una delle mete più visitate di tutta Italia con oltre 3.500.000 visitatori all’anno. Ma quale è l’origine?
Nel 79 dC una potente eruzione del Vesuvio seppellì sotto uno spesso strato di cenere e lapilli le città e gli abitanti di Pompei, Ercolano, Stabiae e Oplontis.
La superficie di Pompei antica era di circa 66 ettari. Ad oggi la superficie scavata è di circa 44 ettari dove sono venuti alla luce ben 1500 edifici tra domus e monumenti.
Dopo la catastrofe, tutto il territorio fino al mare fu poco a poco abbandonato. Gli stessi pompeiani superstiti recuperarono parte degli averi e delle suppellettili preziose dalle loro case e andarono via da una città ormai invivibile.. Nei secoli successivi le abitazioni vennero depredate e l’area divenne una grande cava di materiali tra marmi, blocchi di pietra e piombo. Talvolta le strutture emergenti furono riutilizzate per altri scopi.
Gli scavi archeologici hanno avuto inizio nel 1748 per iniziativa di Carlo III di Spagna e da oltre due secoli si lavora al sito per riportare alla luce l’antica città romana.
Gli scavi costituiscono uno straordinario punto d’osservazione per la conoscenza delle diverse tipologie di casa romana e delle sue trasformazioni nel corso del tempo.
La tipologia di abitazione diffusa tra le classi più elevate era la domus, con al centro un ampio cortile attorno al quale si disponevano i vari ambienti: le stanze da letto (cubicula), i vani di servizio, le stanze da pranzo (triclinia) e da soggiorno. Al centro del cortile si trovava una vasca (impluvium) per la raccolta dell’acqua piovana, che entrava da un’apposita apertura sul tetto (compluvium) da cui proveniva anche l’illuminazione dell’ambiente. Dall’impluvium l’acqua passava in una cisterna sottostante, da dove veniva attinta per gli usi domestici.
Le famiglie meno abbienti vivevano invece in case decisamente più piccole e con un’ architettura interna meno complessa.
Al di fuori della città il paesaggio era caratterizzato dalla presenza di ville di diverso tipo come la villa urbana e la villa rustica.
Durante gli scavi di Pompei sono stati rinvenuti i resti di oltre 1.000 vittime. Durante la prima fase eruttiva gli abitanti che non si erano allontanati in tempo dalla città restarono intrappolati o furono investiti dai crolli provocati dal materiale eruttivo, e di queste vittime si sono rinvenuti soltanto gli scheletri. Il calore che investì Pompei successivamente provocò la morte istantanea per shock termico di chi era ancora in città. E’ stato possibile realizzare un centinaio di calchi dei corpi di queste vittime. I calchi sono esposti in vetrine di metallo e vetro.
Gli scavi sono suddivisi in nove aree chiamate regiones. Per visitare l’intero sito archeologico sono necessari più giorni perchè sono disponibili tanti e diversi percorsi di visita lungo le strade di Pompei attraverso i principali edifici e le case romane.
INFORMAZIONI UTILI
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Ingresso a pagamento
Itinerari obbligatori e ingressi contingentati
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Foto dal sito ufficiale e da Facebook
Approfitta dell’occasione per visitare anche il Parco Archeologico di Ercolano, l’altra città romana distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C>>
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