Venezia
TRA CANALI E GONDOLE
Il centro storico di Venezia è edificato su 121 isolette e oltre 100.000 palafitte, con un reticolo di 177 canali attraversati da 435 ponti di cui solo 4 sul Canal Grande: Rialto (il più antico), Accademia, Scalzi, Costituzione. Quest’ultimo progettato dal celebre architetto spagnolo Santiago Calatrava e inaugurato nel 2008.
Il Canal Grande, che taglia in due la città, è il cuore di Venezia e lo specchio della sua grandezza ultra millenaria. Vi si affacciano decine di sfarzosi palazzi nobiliari tra i più belli del mondo e si diramano i molti canali secondari. Traffico intenso di vaporetti e gondole.
Percorrerlo in battello per arrivare a piazza S. Marco è uno spettacolo di vitalità, splendori e bellezze tra i più emozionanti e indimenticabili.
Campi e campielli sono l’equivalente di piazze e piazzette (S. Marco è l’unica “piazza”) caratterizzati quasi sempre dalla presenza di un pozzo, che in passato era l’unico approvvigionamento idrico grazie al filtraggio dell’acqua piovana.
Un tempo il campo aggregava la vita sociale, commerciale e religiosa con il mercato, le botteghe degli artigiani, la chiesa e il suo cimitero. I campi più grandi ospitavano anche manifestazioni all’aperto, come cerimonie religiose, corse di tori, spettacoli circensi, processioni, tornei. I nomi di campi e campielli deriva dalle chiese o dai palazzi nobiliari che vi si affacciano, oppuredai mestieri praticati (es Campo della Lana).
Ecco altre parole tipiche di questa urbanistica unica al mondo: calle (via), sotoportego (porticato), fondamenta (strada che costeggia un canale), riva (approdo con scala), fondaco (magazzino), rio (canale secondario). Si trovano sulle 3700 indicazioni stradarie (i “nisioleti”) dipinte sull’intonaco degli edifici.
Per sportarsi fra i canali, la barca veneziana più famosa è la gondola, unica al mondo per forma e architettura e simbolo della città. Nonostante la lunghezza di 11 metri (larga 1,50) si muove agilmente negli stretti canali e rii.
Il gondoliere voga in piedi con un solo remo sul lato destro (voga veneta), lo scafo è asimmetrico (cioè più panciuto a sinistra) per bilanciare la spinta.
La gondola viene costruita negli “squeri”, piccoli cantieri specializzati, con 8 essenze di legno e 280 pezzi. Per costruirne una occorre più di un anno. Lo scafo pesa, da vuoto, circa 350 kg ma i gondolieri lo personalizzano con arredi lussuosi per orgoglio personale e per il comfort degli ospiti. Vi trovano posto fino a 6 persone. Per un decreto del Senato della Repubblica del 1609 il colore deve essere nero. Oggi navigano circa 500 gondole, a metà del ‘700 erano il triplo.
C’è una sola “gondoliera”: Giorgia Boscolo, figlia di gondoliere. E’ la prima della storia.