I Musei del Cibo della Food Valley – Parma
Gli 8 musei dedicati alle eccellenze gastronomiche della Food Valley italiana
Parma e la sua provincia sono conosciute come il più splendente concentrato di eccellenze gastronomiche, unico perfino in Italia. Non a caso questo territorio è stato felicemente chiamato “la Food Valley”.
La fama di Parma come “Capitale del Gusto” e della buona tavola, è stata riconosciuta anche dall’UNESCO che le ha attribuito il titolo di “Città creativa della gastronomia”.
E per i più famosi prodotti della terra parmense – Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, Salame di Felino, Conserve di Pomodoro, Pasta, Fungo Porcino di Borgotaro e Vino dei Colli – sono stati istituiti I Musei del Cibo, luoghi privilegiati di cultura, racconto e promozione.
Gli 8 musei sono dislocati in località significative lungo il corso del fiume Taro che scorre dall’Appennino al Po, in un territorio di grande bellezza punteggiato di castelli e cattedrali, tra le Pievi della Via Francigena, i templi della musica e delle memorie verdiane, i parchi naturali e le stazioni termali…
Luoghi che parlano di storia e di tradizione, con documenti, macchine e attrezzi per la lavorazione artigianale e industriale, curiosità, pubblicità storiche, m,archi e etichette, insomma tutto quanto aiuta a far conoscere e apprezzare un tesoro unico del nostro Paese. E alla fine di ogni percorso il visitatore potr gustare ghiottissimi assaggi.
I Musei del Cibo
I “Musei del Cibo” della provincia di Parma sono dedicati ai prodotti tipici del territorio. Ne fanno parte:
– il Museo della Pasta a Giarola di Collecchio >>>
– il Museo del Vino a Sala Baganza >>>
– il Museo del Pomodoro a Collecchio >>>
– Il Museo del Salame di Felino a Felino >>>
– il Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano >>>
– il Museo del Culatello di Zibello e del Masalen a Polesine Parmense >>>
– il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna >>>
– il Museo del Fungo Porcino a Borgotaro >>>
Ingresso a pagamento
Raccomandata la mascherina e il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro
Foto dalla pagina Facebook dei musei del cibo
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